In riferimento alla comunicazione divulgata ieri da Regione Liguria sulla possibilità di spostamento tra Comuni per caccia al cinghiale e selezione ungulati, si informa che l'interpretazione prevalente tra gli Organi di controllo non ne riconosce la validità. I cacciatori che usciranno dal Comune saranno pertanto esposti al rischio di eventuali sanzioni. Riportiamo di seguito il comunicato appena ricevuto da Regione Liguria:
"Con riferimento alla FAQ del 20/11 u.s. riferita agli spostamenti fuori Comune per l'esercizio della caccia agli ungulati si precisa che la stessa è stata diramata sulla base del presupposto che la riduzione/contenimento del numero degli ungulati risponde ad esigenze della collettività, del mondo agricolo e delle categorie economiche allo stesso connesse in quanto:
- riduce il rischio di interferenze con la circolazione di persone e autoveicoli, specie in ambito periurbano;
- riduce i danni alle colture agricole;
- è utile a contenere, per quanto attiene la specie sus scrofa, il rischio di diffusione della peste suina.
Poichè l'esercizio della caccia agli ungulati, in applicazione del calendario venatorio approvato secondo le procedure di legge, contribuisce agli scopi sopra delineati, si è ritenuto che la prosecuzione della stessa assuma connotati di stato di necessità, atto a giustificare lo spostamento dei componenti delle squadre di cacciatori dal comune di residenza al territorio della braccata e viceversa.
Ferma restando l'indipendenza dei vari organi dello Stato preposti al controllo, si confida che gli stessi vorranno aderire all'interpretazione fornita dall'Amministrazione Regionale".